Mostra fotografica – Giulia Galiotto

Mostra fotografica – Giulia Galiotto

Giulia Galiotto

Giovanna Ferrari, madre di Giulia Galiotto, sul suo letto di casa, in provincia di Modena.  Ha conservato i vestiti della figlia e ogni tanto ne indossa uno.

Giulia Galiotto è stata assassinata dal marito Marco Manzini l’11 febbraio 2009. Aveva 30 anni. Da anni Giovanna Ferrari partecipa a manifestazioni, incontri nelle scuole contro le discriminazioni di genere. Per difendere la memoria della figlia, Giovanna Ferrari  ha scritto un libro, Per non dargliela vinta (Edizioni Il Ciliegio, 2012).

Giovanna Ferrari sottolinea l’ingiustizia del processo, durante il quale a causa del rito abbreviato i familiari non hanno potuto parlare e la memoria della figlia è stata “infangata”. Per giustificare l’assassino, col quale era sposata, la figlia è stata descritta come una poco di buono.

Giuliano Galiotto, padre di Giulia, non parla volentieri della figlia con gli estranei, è sua moglie ad avere un ruolo pubblico. Lui la accompagna sempre agli incontri, ma resta in disparte.

Chi osserva da fuori non sa come sono andate le cose. Sui giornali l’hanno chiamato “Il delitto di San Valentino”, “crimine passionale”. Io e Giulia eravamo legati, parlavamo molto. L’ho sentita a mezzogiorno, quel giorno in cui lui l’ha uccisa.

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